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Da "io sono" a "io posso"


 Ci ho pensato per ben due giorni e questa è la sintesi. Forse esiste un percorso di crescita uguale per tutti che va dalla ricerca e la scoperta della propria identità alla manifestazione e condivisione con gli altri di se stessi, di quello che si è scoperto di essere, dell’identità in cui ci riconosciamo. Questo accade anche quando si canta, soprattutto se si cantano le proprie canzoni e lo si fa spesso. Prima di oggi non avevo avuto esperienza di questa cosa e quindi non potevo raccontarla ma è successo che qualche giorno fa, - cantando una solita canzone che ho in repertorio, in compagnia di un musicista con il quale collaboro spesso e mi ha sentito parecchie volte cantare quel brano - ho fatto qualcosa di diverso che ha destato l’attenzione del mio collega. Niente di stupefacente, ma ho rotto l’abitudine, ho smesso di ripercorrere la stessa strada nello stesso modo e ho cominciato a percorrere quella stessa strada (la canzone) nel modo in cui mi sentivo in quel momento. Seguite il mio ragionamento. Tecnicamente non ho fatto niente di nuovo, non ho neppure cambiato la melodia; mi sono solo presa i miei spazi e metricamente ho pronunciato le parole per come mi sentivo in quel momento. Anzichè rimarcare “al mondo” quello che sono, la stessa fotografia di sempre; mi sono concessa il pemesso di dire quello che sento.
E’ una vittoria!!!
Vuol dire restare sempre nella verità, perchè anche essere uguali a se stessi nel tempo, col passare del tempo, può significare mentire. Perchè noi cambiamo ogni giorno, ci condizioniamo in base a quello che viviamo ogni minuto e nonostante ci sembra essere fermi per giorni, in realtà, ristabiliamo il nostro equilibrio attraverso un perpetuo cambiamento, lento e costante….per questo ci sembra di non cambiare. Ho abbandonato l’ “ego”, quello che ti obbliga ogni volta a voler dimostrare chi sei, e spesso è la persona di ieri che parla, non quella che sei diventata oggi. Quello che voglio dire, in sintesi, è che la ricerca di ciò che siamo, quando abbiamo trovato i punti saldi del nostro carattere, prosegue nella ricerca di ciò che possiamo diventare, dandoci il “permesso” di essere altro rispetto a quello che abbiamo già scoperto. E questo è direttamente proporzionale a quanto siamo disposti ad abbandonare alle nostre spalle per accogliere quello che ancora non conosciamo. E’ una sensazione di libertà, di gratitudine e di profonda umiltà….che dagli altri viene letta come “avere personalità”. Perchè è questo che mi ha detto il mio collega. “Hai personalità, carattere, carisma, mi stai facendo vedere chi sei”……no, io ti sto facendo “sentire” cosa sono in questo momento.
E’ meraviglioso, e volevo condividerlo con voi.
Aspetto i vostri commenti e le vostre esperienze.
Ciao “nuvole”


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